29 dicembre 2011

ANDIAMO INCONTRO ALLA CRISI...

Il tempo d’oggi non ha bisogno di molte parole, né di profeti di sventure, né di catastrofici venditori di fumo. Il tempo d’oggi necessita solo di uscire dall’oggi che lo deturpa, per ricuperare il proprio che gli appartiene. I ristoranti saranno pure pieni, i distributori di benzina faranno sicuramente affari, e così è, ma la realtà è una sola: c’è una crisi! Non basta, però, la parola ‘crisi’ per metterci ‘in crisi’, non può essere il limite della nostra intelligenza, non può disinnescarla né essere fonte della nostra disperazione. La crisi è il limite del nostro potere d’acquisto, è il limite del nostro desiderio di investire senza paura, ma è anche la nostra forza. La crisi, non la neghi più nessuno, è la prima grande occasione dell’oggi di uscire dall’oggi. E’ l’opportunità gratuita, perché soldi non ce ne sono (!), di scegliere di varcare la soglia. Di progettare una nuova concezione dell’essere e dell’avere. Che non ponga più il capitalismo scriteriato a fondamento del libero mercato, che non sottragga il mondo della finanza alla riflessione sul suo fine. Una nuova concezione che parta da uomini preparati, capaci di educare e stimolare gli altri all’arte di risparmiare per poter investire. Una scelta nuova, la crisi, di formazione di una seria rappresentanza politica, che non esibisca modelli unici di reddito a sei e sette zeri. Una Nazione e un’umanità al crocevia, che può continuare a distruggere il suo mezzo di baratto più grande, il denaro, distruggendo se stessa. Oppure, con un po’ di intelligenza in più, scegliere di salvaguardare, in maniera oculata, il suo bene più grande: i nostri figli, i ricettori del nostro povero oggi. Figli di una crisi che può essere letale o vivifica.
Cristofer Colombo

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