23 gennaio 2012

Prove tecniche di fallimento

Riuscire ad immaginare una nazione isolata dalla globalizzazione di mercato non per nulla è facile. Eppure scenari allarmanti, quasi "lunari" sembrano concretizzarsi in alcune regioni d'Italia dopo solo un paio di giorni di blocchi stradali e forconi urlanti. Sarà fuoco di paglia o vera rivoluzione? L'impressione, del tutto personale, è che gli italiani, rivoluzionari compresi non siano ancora abbastanza indignati dal sistema per rovesciarlo e saranno comprati dal contentino momentaneo che prontamente arriverà. Aspetteremo. Intanto non voglio perdermi la sentita soddisfazione di qualche giorno fuori dagli schemi, indipendenti seppur forzatamente del monopolio petrolifero, chissà potrebbe questo aiutarci a pensare che se fosse così il mondo quotidiano si starebbe addirittura meglio.

16 gennaio 2012

La FINE DEL MONDO o DELL’EURO???


Siamo a Gennaio del 2012…!!! restiamo sereni e guardiamo avanti.

La benzina non raggiunge ancora i 2 euro a litro. Un pacchetto di sigarette costa meno di 10 euro. Sto benedetto spread è sempre sotto quota 600. Il canone Rai che, non dimentichiamo, ci consente sempre di vedere le lasagne preparate dalla Clerici e “tutto il calcio di serie A” rigorosamente in differita e a spizzichi e bocconi, non raggiunge nemmeno i 120 euro. Non sarà la fine dell’euro solo per l’aumento dell’assicurazione e dei pedaggi autostradali.

Non si vive di sole lasagne e differite, di luci e connessioni a internet. Ci vuole un po’ di praticità contro la crisi.  Si può andare a sciare a Cortina, perché lì la finanza è già passata e non ci creerà trambusto. Si possono ignorare i Maya, perché la fine del mondo è meno importante della fine dell’euro. Si può ignorare Monti che prepara il prossimo pacchetto di liberalizzazioni solo per fare contento qualche dottore che da anni spetta l’apertura della farmacia, per non parlare di notai ecc…
Possiamo stare tranquilli, anche in questo 2012 si mangerà. Si mangerà tutto l’inflazione. Si mangeranno tutto i parlamentari .Si mangeranno tutto gli Enti che hanno bilanci da profondo rosso, facendo feste e festini di quartiere. Si mangeranno tutto le inchieste della magistratura, che costano miliardi da aggiungere al mantenimento di “casta”.

E’ la fine della crisi?  
La fine della crisi ci sarà, ma non nel senso che sbandierano (e sperano) i vari politici e mass media. La fine della crisi sarà sentita quando si capovolgerà questo sistema.
Adesso è il caso di guardare avanti. E di non prendersi troppo sul serio. Volendo citare di nuovo Robert Oppenheimer: “Non prendete la vita troppo sul serio, comunque vada non ne uscirete vivi.”
Non temiamo il cambiamento, qualcosa sta per arrivare…!!!! non abbiamo paura di cambiare.

13 gennaio 2012

Individuare “cause ed effetti di un mondo al crocevia”?



La causa...
Pare impossibile attribuire ad una sola causa il disastro in cui riversa il pianeta, un solo motivo a cui si imputa la responsabilità unica di far precipitare sempre più questo sistema fino al collasso…eppure c’è, non è proprio l'unica ma è fortemente responsabile. Una miriade di problematiche apparentemente scollegate tra loro sembrerebbero invece legate e accomunate…e sfido chiunque a negare che causa dell’attuale disastro non sia la Moneta…
Chi è abituato a scorrazzare in rete e a leggere di temi di attualità non può non essere inciampato almeno una volta nel cosiddetto Signoraggio bancario… che esiste, esiste perché è innegabile che la moneta venga creata dal nulla dalle banche centrali, dal momento che Nixon, il 15 agosto 1971 sospese la convertibilità del dollaro in oro.
 
Da allora ad oggi non è cambiato nulla, e le banche centrali, dietro la spinta di qualche ricca famiglia….continua a creare denaro dal nulla come se questo non creasse alcun disagio…
Farò un esempio, oggi lo Stato ha bisogno di 1000€ e come da prassi li chiede in prestito alla BCE emettendo un Bond di pari valore, questo all’asta verrà acquistato da un grosso investitore, di solito acquisterà garantendo la solvibilità italiana alla scadenza dello stesso.

Dunque la BCE presta all'Italia il denaro che lo Stato spenderà e che gli rientreranno sotto forma di tasse e servizi...purtroppo però questa operazione avrà un costo diciamo del 7% (tassi interesse aggiornati ad oggi), per cui dopo un anno lo stato dovrà rendere 1000 + 70€ di interessi passivi...ma se in Italia girano solo quei 1000€ dove andrà a prendere i 70€ che mancano per onorare la scadenza??? Con questo sistema, insolvenze e fallimenti saranno, e sono, la prassi…
A pagina 27 di questo PDF preso dal sito del senato, potrete ammirare il grafico delle spese dello Stato, da prendere in considerazione la nota in basso *Non è stata considerata la missione “debito pubblico”. 



Osservando un grafico che riporta anche la voce “debito pubblico” invece
 notiamo che 2010 più del 40% delle nostre tasse sono state spese per il debito pubblico, mentre per esempio per l'istruzione scolastica è stato destinato solo il 6%, ebbene, quasi la metà delle nostre tasse va in mano a delle banche private.



Ma se la moneta fosse emessa direttamente dallo Stato a credito invece?

7 gennaio 2012

Il futuro che sarà... PARTE PRIMA


Prima di provare a tirare fuori dei possibili scenari per il futuro prossimo riporto un link dove è presente una lunga intervista tracciante in maniera schietta gli avvenimenti e le motivazioni che ci hanno portato alla realtà di oggi. Realtà dal futuro più che mai instabile per l'intero mondo.

Consiglio la lettura prima di addentrarci nelle nostre riflessioni sul futuro.
Inoltre aiuta ad aprire gli occhi per chi ancora ha preoccupazioni del tipo "che borsa nuova voglio per Natale" o "questa estate voglio andare ai Caraibi".

Intervista a Marco della Luna


PARTE PRIMA - LA CRISI DELL'ECONOMIA E DEL CAPITALE

Non c'è potenza al mondo, da che l'uomo ha messo piede sulla terra, che sia durata a lungo, per non dire in eterno cosi come erano invece i proprositi iniziali. Cosi come da Roma al III Reich caddero, cadranno anche le attuali potenze fondate sulla moneta: USA ed Europa sono destinate molto probabilmente a sparire probabilmente in favore della regione asiatica.
La forte crisi di liquidità, che oggi attanaglia le banche dell'euro-america, si ripercuoterà sulle economia reali portando povertà ovunque. In primis crolleranno gli stati, che non potranno più attingere fondi tramite i bond costretti cosi a cedere parti sempre maggiori di sovranità a istituzioni non elette da nessuno (BCE FED ecc...). Molti saranno i broker che si toglieranno la vita.
Dilagherà quindi la disoccupazione seguita da scioperi, proteste e svariati tipi di repressioni fintanto che lo stato avrà fondi per sostenere i propri eserciti. Sicuramente fino a che non non si giungerà al ciglio del collasso tutto ciò verrà nascosto per esplodere fragorosamente dalla notte al mattino. La politica sembrerà sempre più inadeguata a dare risposte in special modo nel fronteggiare gli imprevisti (basta guardare le inondazioni recente nell'area indiana per non dire in Liguria e Sicilia Abruzzo o i fatti di Fukushima)
Evidentemente il risultato di questa progressiva debacle porterà sempre più quote di popolazione a non aver più nulla da perdere e pronte a far valere le proprie ragioni con ogni mezzo. I social network e le piattaforme come youtube giocheranno a favore di blogger, fotoreporter, giornalisti che quotidianamente riportano quella vera realtà che i media fino a poco prima hanno bypassato, poiché o troppo ottusi o troppo codardi ed asserviti per divulgarla. Con ogni probabilità sorgeranno gruppi di cittadini e aggregazioni accomunati dalle sventure cadutegli addosso: con queste rimarranno ancora vivi i germi della solidarietà e quanto di meglio c'è ancora nell'essere umano. Un rafforzamento, data la perdita di potere degli stati, si avrà nei movimenti secessionisti (spagna, Irlanda, Italia). Il caos più totale sarà inevitabile poichè nei primi tempi non ci sarà nessuna luce comune ad indicare la giusta via. Il bisogno di demolire il presente, di rivalsa e di "caccia al pane" saranno gli unici fattori comuni ai più. Blogger, giornalisti, comici e singoli individui senza fama che già oggi hanno intuito il cambiamento diventeranno i riferimenti principali di questi tempi. La vecchia struttura statale si difenderà instaurando uno stato di polizia dove le proteste e i malcontenti saranno una buona scusa per togliere le ultime libertà e per commettere orrori imprevedibili. Ad oggi in diversi stati sono già sorti movimenti rivoluzionari, probabilmente incentivati dalle lobby economiche per secondi fini (Libia, Egitto, Siria), ai quali se ne aggiungeranno altri in Europa (inghilterra, Francia, Spagna, Grecia, italia) e Stati Uniti. Una Rivoluzione Globale a mio avviso è pressoché inevitabile e necessaria sebbene costerà molte vite. Ma questa dopo tutto è solo la storia che ripete anche se in una dimensione mai vista prima perché mai sulla terra fino si sono avuti le tecnologie belliche, le telecomunicazioni e 7 miliardi di persone.

Nella seconda parte proverò ad affrontare la crisi legata ai fattori ambientali, fattori che l'uomo non può controllare e che giocheranno forte nel cambiamento in atto.

6 gennaio 2012

ANDIAMO INCONTRO ALLA CRISI… SEMINANDO PER RACCOGLIERE….

L’Italia conta oltre 4 milioni di immigrati, con un aumento, negli ultimi undici anni, del 260%. Età media di 31 anni. Provengono principalmente da Romania (oltre 960 mila), Albania (482 mila) e Marocco (452 mila). Al Sud sono 439 mila. gli immigrati sono in numero maggiore laddove c’è maggiore possibilità lavorativa. Oltre 3 milioni (16,3%) sono inseriti nel mercato del lavoro. Nel 2010 ci sono state 2.145.930 assunzioni, soprattutto nel settore dei servizi, dell’industria e della siderurgia. Rispetto agli italiani, gli stranieri hanno una spiccata propensione alla mobilità territoriale e appaiono più laboriosi anche in settori tradizionali. Gli occupati nel settore agricolo sono 274.779, con un incremento, rispetto all’anno precedente, di oltre 7 mila unità. La Calabria, in tal senso, presenta un incremento di 3.087 unità in più. A Cosenza, in particolare, il 35, 1% degli immigrati è impiegato nel settore agricolo. Gli stranieri, però, mostrano anche una particolare capacità imprenditoriale, seppur a livello di piccolo imprenditore. Titolari d’impresa, nel 2010, erano 228.540, frutto di un aumento vertiginoso nell’ultimo biennio. Tanti anche gli infortuni sul lavoro (120.135) e le morti bianche (138). Stranieri attenti e previdenti. Nel 2010 quasi 1,5 milioni erano iscritti ai diversi sindacati. Gli immigrati lavoratori nel settore agricolo sono tanti. Basti pensare alla piana di Sibari, in provincia di Cosenza: lì vi è il numero più alto di impiegati stranieri nel settore primario di tutta Italia!! Forse, per produrre, basta riaffidarsi alla terra. Occorre allora invitare a ritornare indietro, alle forme primarie di sostentamento. Ciò non è altro che proporre una scelta verso l’agricoltura, una crisi ragionata verso radicanti e foglioline. Andiamo incontro alla crisi… seminando qua e là per raccogliere crescità, equità. Per raccogliere speranza.
Cristofer Colombo

5 gennaio 2012

ANDIAMO INCONTRO ALLA CRISI… STRAFREGHIAMOCI DELLO SPREAD….

Numero di voci su GOOGLE:
Spread 621 mln
Crisi 71 mln e 500 mila
Speranza 33 mln 870 mila.
Rigore 10 mln e 800mila
Crescita 8 mln e 900 mila
Equità 5 mln e 870 mila
Se lo Spread fa più voci della Crisi, forse vuol dire che non abbiamo ancora capito che il bene dell’Europa non è lo scarto con la Germania. Il bene dell’Europa non è uno scarto, ma è nella capacità di produrre meglio, ogni Paese per se stesso, innanzitutto. Non produrre un’unità in più, ma produrre un’unità migliore. Scegliere di produrre meglio, in fondo, è andare incontro alla crisi.
Cristofer Colombo

1 gennaio 2012

Presidente, è mai stato in Italia?


Che il patriottismo non sia mai stato il mio forte è noto ma che ascoltando il discorso di fine anno del nostro capo di Stato giunga una reazione ancor più deprimente, forse è anche grave. In realtà mi viene da pensare che sia io a non capire, ad essere troppo critico nell'avere una visione "diversa" delle istituzioni e della politica. Evidentemente non potevamo aspettarci molto di più dal Presidente in questa situazione storica ma ribadire alcune frasi fatte ponendosi da carnefice tra le vittime mi suona come una pesante offesa per gli onesti del Paese.
Puntare il dito banalmente sugli storici ed incomprensibili problemi economici come il debito pubblico, la corruzione e le tante malattie di un sistema contagiato quasi unicamente dalla classe politica moderna di cui ha fatto storicamente parte, evitando di calcare il fondo di fatti è fin troppo comodo. Affidare all'evasione il più profondo dei motivi di depressione economica contemporanea in una Nazione che grazie all'abnorme pressione fiscale diventa vera istigatrice dell'illegalità mi sembra fuori luogo. Ancora una volta assistiamo ad un discorso che seppur garbato e coinvolgente è in effetti lontano dalla realtà, da quella realtà spicciola ma vera anima del Paese, vera Italia.
La nota positiva forse esiste, mi sento di tracciarla quando nelle frasi velate di sfida ad un sistema globale che non può reggere, in poche parole si inizia a constatare che le democrazie occidentali vissute per anni in surplus stanno per presentarci il loro conto, a quale caro prezzo pagheremo lo sapremo molto presto!